3 consigli per liberarti del perfezionismo e goderti la vita

di gaetano
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Il perfezionismo è nemico del nostro benessere. Come liberartene per godere della tua vita, per realizzare i tuoi sogni e sentirti appagato.

Impieghiamo moltissimo tempo ed energie nella nostra vita per controllare che tutte le cose siano al loro posto, che tutto sia sotto controllo, insomma che nulla ci sia sfuggito.

Voglio farti una domanda: quanto è importate sapere che sei bravo?

Vediamo se sei stato onesto con te stesso: immagino che la tua risposta vada da molto a tantissimo! È naturale che si voglia essere bravi, fa parte della nostra spinta a migliorarci ed a crescere come individui. Purtroppo siamo stati abituati a ricevere giudizi e darne, e quindi a misurare la nostra capacità su quello che le altre persone dicono di noi.

Il voto, per alcune persone può diventare una ragione di vita ed un piccolo fallimento può essere una catastrofe.
Questa si chiama perfezione.

Ho conosciuto ragazzi che non sapendo cosa fare dopo le superiori o per timore di scegliere la facoltà perfetta vagavano da un corso all’altro cercando di capire!
Se anche tu sei in questa condizione allora dovresti leggere questo articolo.

Ho anche conosciuto diversi ragazzi che di fronte ad un buon voto (tipo 26/30) rifiutavano perché volevano assolutamente prendere almeno 28, o perché credevano di poter fare molto meglio la volta successiva senza compiere alcuno sforzo aggiuntivo. Il risultato? Tornavano a fare l’esame ed a volte andava effettivamente meglio, mentre altre volte andava anche peggio. A quel punto accettavano il voto pur di non tornare una terza volta, dato che lo sforzo per sostenere un esame non è nullo, ma serve sempre del tempo per ripetere, rivedere e controllare, senza considerare l’aspetto emotivo.

Con questo non voglio dirti di accontentarti di poco, o, siccome il modello del giudizio esterno non è positivo, credere che tutto il mondo ce l’abbia con te, che nessuno capisce la tua genialità e da oggi sentirti in diritto di essere un “bravo” ingegnere o medico anche se non hai fatto neppure un esame. Purtroppo esistono diversi falsi medici o ingegneri, comunque molto convinti e comunque (forse) anche un po’ squilibrati. Qui, invece, stiamo parlando di equilibrio!

Personalmente mi sono sempre dato obiettivi che ritenevo molto sfidanti, ma un conto è l’ambizione ed un conto è diventare vittime del perfezionismo.
Siamo i figli degli assolutismi: “tutto o niente”, “bianco o nero”, “dentro o fuori” e non siamo in grado di accettare il fallimento, la critica… l’imperfezione.

Se sei un perfezionista impara a prendere consapevolezza di tutte quelle regole che ti auto-imponi, di tutti quei devo che ti dici e che ti portano a sabotare i tuoi obiettivi più ambiziosi. Il perfezionismo ci dà sicurezza, ma allo stesso tempo ci pone in una gabbia dorata dalla quale è difficile uscire e che con il tempo diventa sempre più stretta.

 

Questi sono i 3 consigli che vogliamo dare per uscire dalla gabbia:

  1. Accetta l’imperfezione. Quando penso alla perfezione, non posso fare a meno di collegarla a mia nonna (ma potremmo applicare questa storia a moltissime altre donne tra cui la mamma) che puliva tutto, ma proprio tutto anche più volte! E non con lo straccio umido, ma immergendo gli oggetti in acqua ed ammoniaca con il risultato che molti, tra cui orologi, sveglie e soprammobili, cedevano a questo trattamento in breve tempo. Tutta la nostra esistenza ed il mondo che ci circonda è frutto di casuali imperfezioni e continue modificazioni non lineari. I cristalli di ghiaccio sono simmetrici? La risposta naturale è sì, ma in realtà la simmetria non è perfetta ed ogni cristallo di ghiaccio è diverso dall’altro!
  2. Accetta di perdere il controllo. Ogni tanto è bene lasciarsi andare e godere liberamente del momento che stiamo vivendo. Se smetti di controllare tutto a partire da te stesso, scoprirai il piacere di vivere a pieno le cose che ti capitano e non solo quelle che hai programmato. La vita è emozione, lo studio può essere divertente!
  3. Vivi ogni giorno come fosse l’ultimo. Sembra banale, le cose che danno significato alla nostra vita spesso restano in secondo piano. Riempiamo tutto il tempo di cose futili o di obiettivi come prendere almeno 28 in tutti gli esami che ci dimentichiamo di passare del tempo con i nostri genitori, con i nostri nonni o con i nostri nipoti per poi accorgersi un giorno che queste persone sono diventate improvvisamente troppo vecchie o molto grandi. Hai mai letto “il vaso di maionese e la tazzina di caffè“?

 

 

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